Articolo www.vaticannews.va - Stanislas Kambashi, SJ tradotto dal francese
Città del Vaticano – Commentando il Vangelo di questa prima domenica di Quaresima, prima della preghiera dell'Angelus, il Papa ha messo in guardia contro le “bestie feroci dell'anima”, quelle passioni disordinate che agitano i nostri cuori e ci dilaniano. Per combatterli, Francesco suggerisce di ritirarsi nel deserto, come Gesù, e di dedicare spazio al silenzio e all’ascolto di Dio. Potremo così affrontarli, sconfiggerli e ritrovare l'armonia dell'anima che infondono il sapore del Paradiso.
Gesù rimase quaranta giorni nel deserto dove fu tentato da Satana, ha osservato il Papa, commentando il Vangelo di San Marco proposto in questa prima domenica di Quaresima. In questo momento culminante della Chiesa, «anche noi siamo invitati a “entrare nel deserto”, cioè nel silenzio, nel mondo interiore, in ascolto del cuore, in contatto con la verità”, ha detto Francesco. In questo luogo di solitudine, Cristo visse in compagnia delle bestie selvagge e degli angeli. Facendo un parallelo tra questo tempo trascorso dal Figlio di Dio nel deserto e il nostro mondo interiore, il Santo Padre ha indicato che, in una lettura simbolica, quando entriamo in noi stessi, possiamo incontrare anche queste bestie feroci e questi angeli che si agitano e opporsi l'uno all'altro.
Le Carême, une occasion pour le combat spirituel
La Quaresima è quindi occasione per andare nel deserto per prendere coscienza delle “bestie feroci dell'anima”, per domarle e combatterle. Altrimenti divoreranno la nostra libertà. Nella vita spirituale, ha spiegato Francesco, queste bestie feroci possono essere viste come «le passioni disordinate che dividono il nostro cuore e cercano di impossessarsene. Ci attraggono, sembrano seducenti ma, se non stiamo attenti, rischiano di lacerarci. Sono questi i diversi vizi ai quali il Santo Padre ha proposto di dare dei nomi: la sete di ricchezza, che ci rinchiude nel calcolo e nell'insoddisfazione, la vanità del piacere, che ci condanna all'agitazione e alla solitudine, l'avidità di fama, che genera insicurezza e un costante bisogno di conferme e di protagonismo, lussuria, vanità e avidità.
Fare silenzio e ascoltare le ispirazioni divine che dissetano l'anima
Gli angeli sono i messaggeri di Dio, che ci aiutano, ci fanno del bene. Sono agli antipodi delle bestie feroci, perché, secondo il Vangelo, la loro caratteristica è il servizio che si oppone al possesso, tipico delle passioni. Sono spiriti angelici che richiamano pensieri e sentimenti buoni suggeriti dallo Spirito Santo. A differenza delle tentazioni, queste «buone ispirazioni divine ci uniscono nell'armonia: dissetano il cuore, infondono il gusto di Cristo, “il sapore del Cielo”». Per cogliere questi pensieri e sentimenti ispirati da Dio è necessario fare silenzio ed entrare nella preghiera, ha sottolineato il Papa.
Ritirati nel deserto per meditare
Entrando in questo tempo di Quaresima, Francesco ci invita a porci due domande. Innanzitutto «quali sono le passioni disordinate, le “bestie feroci” che si muovono nel mio cuore?». Per permettere alla voce di Dio di parlare al nostro cuore e mantenerlo nel bene, dobbiamo poi porci una seconda domanda, quella di sapere se pensiamo di ritirarci per un attimo nel "deserto", cioè , per dedicare, durante la giornata, un momento alla meditazione e alla riflessione su tutti questi movimenti interiori.
Il Santo Padre ha concluso la sua esortazione invitando a chiedere aiuto alla Beata Vergine, “che ha custodito la Parola e non si è lasciata toccare dalle tentazioni del maligno”.
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