La Masterclass “Il perdono che libera” è una bomba!
- Irène Rivièree
- Nov 20
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Testimonianza d'Irène Rivière

Appena arrivata, mi fu manifestata la potenza della lode. Invitati dal Signore, eravamo messi a parte, ma questa parte dovevamo accoglierla. Il tono era dato!
L’insegnamento, che affrontava il perdono attraverso la porta della Divina Misericordia e delle piaghe gloriose del Risorto, metteva fine a secoli di Giansenismo. Infatti, isolando la moralità dal dono della Grazia, troppo spesso ci è stato nascosto il mistero dell’iniquità e il suo glorioso rovescio, quello della Redenzione.
Quest’ultima poteva allora manifestarsi con potenza, nella testimonianza di Laurent e Béatrice, ma ancor più nella proposta fatta: pregare il Signore affinché, in Lui e con Lui, perdonassimo coloro che ci avevano ferito e li benedicessimo.
Sì, questo sabato 15 novembre 2025, a Pontmain, i cieli erano ancora aperti.
Personalmente, man mano che la preghiera avanzava, prendendo coscienza delle numerose categorie di persone che mi avevano ferita, immediatamente, come in uno specchio, il mio cuore veniva sconvolto da questo immenso amore del Signore. Le lacrime hanno cominciato a scendere sulle mie guance.
Infatti, questo riportava alla mia coscienza quanto, con grande delicatezza, Egli fosse venuto ogni volta a portarmi, come un buon samaritano, il balsamo della sua misericordia, come un potente unguento, un balsamo cicatrizzante che mi permetteva di avanzare sempre nella vita, con gioia e pace.
Era diventato allora come un’evidenza: per essere felici, basta solo Dio.
Ancora più sorprendente, questa fede in un Dio la cui giustizia non è vendicativa, ma misericordiosa, questa gioia e questa pace che si è cercato di strapparmi ultimamente attraverso grandi sofferenze spirituali, mi sono state rinnovate in modo ancora particolare quando sono state evocate le ferite causate da dei sacerdoti.
Lì, il Cristo mi ha letteralmente presa sulle sue spalle e portata, me, pecora perduta.
Anche se continuavo ad ascoltare e a pregare, il mio corpo non mi reggeva più. Era un po’ come Lazzaro che Lui faceva uscire dal suo sepolcro dopo tre giorni, con la sola differenza che, per me, erano due volte tre anni.
È così che è venuto, ancora una volta, a togliere le ultime bende che mi impedivano di camminare come una vera discepola, battezzata nella potenza del suo Spirito.
Durante la veglia di LIVE GUARIGIONE che seguì, ci fu concesso di contemplare i cieli aperti e il cuore aperto di Cristo come un abisso di tenerezza e misericordia.
La chiamata personale, che non tardò a seguire già il giorno successivo, voglio rispondere con entusiasmo. Questa parte che mi è stata affidata, voglio afferrarla e farla fruttificare per servire Colui che solo può colmare una vita.
Ma, come Ironi Spuldaro ci aveva invitato a fare a Lourdes, lo scorso maggio, mi sembra di poter dire che si tratta anche di una chiamata alla conversione per tutta la Chiesa.
Grazie, Signore, per aver posto sul nostro cammino, in questo fine settimana, dei partner in missione di Emmaus COM, attraverso i quali ci hai potuto risvegliare dal nostro sonno e rialzare dai morti.









