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Diventare leader risonanti

  • Photo du rédacteur: P. Baldo Alagna
    P. Baldo Alagna
  • 27 juil.
  • 5 min de lecture

Dernière mise à jour : 28 juil.

(e non dissonante, moralista o belligerante)

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« È necessario uno slancio rinnovato nell’annuncio e nella trasmissione della fede. (...) La relazione con Cristo ci chiama a sviluppare un’attenzione pastorale sul tema della pace. Il Signore, infatti, ci invia al mondo a portare il suo stesso dono: “La pace sia con voi!”, e a diventarne artigiani nei luoghi della vita quotidiana. Penso alle parrocchie, ai quartieri, alle aree interne del Paese, alle periferie urbane ed esistenziali. Lì dove le relazioni umane e sociali si fanno difficili e il conflitto prende forma, magari in modo sottile, deve farsi visibile una Chiesa capace di riconciliazione. L’apostolo Paolo ci esorta così: «Se possibile, per quanto dipende da voi, vivete in pace con tutti» (Rm 12,18); è un invito che affida a ciascuno una porzione concreta di responsabilità. ». (Papa Leone XIV, Udienza ai Vescovi della Conferenza Episcopale Italiana, 17.06.2025)

Il Papa alla Conferenza Episcopale Italiana: la pace non è un’utopia spirituale; dobbiamo educare alla non‑violenza e all’accoglienza in un tempo segnato da tensioni, polarizzazioni e guerre culturali, anche all'interno della Chiesa o tra i cristiani. In questo clima, i cristiani non sono chiamati ad aggiungere rumore alla dissonanza dominante, ma a far risuonare una nota diversa: una presenza che ascolta, pacifica, ispira e dona pace.


È esattamente ciò che descrivono Richard Boyatzis e Annie McKee riguardo alla leadership risonante, sul solco degli studi di Daniel Goleman sull’intelligenza emotiva: leader capaci di armonizzare emozioni, valori e azioni, creando intorno a sé una tonalità emotiva apprezzativa, fatta di ascolto, speranza e compassione.


Il Vangelo ci mostra che Gesù è il leader risonante per eccellenza. Sulla via di Emmaus non moralizza, non colpevolizza, non domina. Si avvicina, interroga, ascolta, riaccende la speranza e condivide. Il risultato: discepoli scoraggiati diventano testimoni ardenti.


1. Risonanza vs. Dissonanza: di che stiamo parlando?


  • Leadership risonante : essere in sintonia con se stessi, con gli altri e con Dio; lasciare che lo Spirito Santo armonizzi il nostro essere, ciò che sentiamo, pensiamo e facciamo con la nostra spiritualità; ispirare e crescere.

  • Leadership dissonante : imporre, moralizzare, polarizzare, giudicare, scoraggiare, controllare, manipolare; spegnere la speranza; strumentalizzare le persone al servizio di un'idea, una causa; alimentare la paura o la rabbia.


Per un cristiano, la scelta è chiara: «Beati gli operatori di pace» (Mt 5,9). Nella Chiesa, nella famiglia, nel lavoro, nella città, siamo inviati a rivelare la bontà di Dio, non a scatenare guerre ideologiche.


2. I tre pilastri della leadership risonante… e il loro ancoraggio evangelico


1) L’ascolto

« Di cosa stavate parlando durante il tragitto? » (Lc 24,17)
  • Ascoltare prima di parlare.

  • Lasciarsi commuovere, senza lasciarsi sopraffare.

  • Praticare l'ascolto attento: della Parola, dei segni dei tempi, della vera sofferenza delle persone.


2) La speranza

« Non era forse necessario che Cristo soffrisse queste cose per entrare nella sua gloria? » (Lc 24,26)
  • La speranza non è un ottimismo ingenuo: nasce dal cuore di ferite riconosciute.

  • La speranza riapre il futuro e dà senso alle prove.

  • La speranza attiva le vere risorse interiori (neuroscienze ed esperienza spirituale convergono qui): motivazione, creatività, resilienza.


3) La compassione

« Resta con noi »… e prese il pane, lo benedisse, lo spezzò e lo diede loro (Lc 24,29-30)
  • Comprendere i bisogni e i limiti degli altri.

  • Agire concretamente per il loro bene (questa è compassione attiva secondo la Bibbia, non comunismo!).

  • Entrare nella dinamica della kenosi (cfr. Fil 2,5-11): svuotarsi della volontà di potenza per servire veramente.


3. Emmaüs, un cammino di leadership risonante


  1. Raggiungere (prossimità): Gesù cammina con loro.

  2. Lasciarli parlare (ascolto profondo): Egli fa emergere la loro tristezza e le loro aspettative.

  3. Rileggere (dare significato): Interpreta le Scritture, collegando prova e promessa.

  4. Condividere (gesto concreto): Spezza il pane – la comunione precede la missione.

  5. Inviare (mobilitare): I discepoli tornano a Gerusalemme, con il cuore in fiamme.


Traduzione concreta per le nostre comunità:

  • Spazi di ascolto autentico (niente riunioni in cui tutto è già stato deciso).

  • Momenti di riflessione spirituale e missionaria.

  • Gesti concreti di compassione (preghiere di sostegno o guarigione, mense, solidarietà, giustizia, accoglienza, ecc.).

  • Una dinamica di invio: ognuno trova il suo posto e la sua voce.


4. Cinque pratiche per evitare di diventare moralisti, dissonanti o bellicosi


  1. Inizia a governare te stesso

    • « Il primo compito di un leader è conoscere e gestire se stesso.» (D. Goleman).

    • Esame di coscienza quotidiano: Cosa ho creato negli altri oggi: paura o speranza?

  2. Dire la verità… con carità e dolcezza (parresia + dolcezza dello Spirito)

    • Dire le cose, ma cercando la crescita dell'altro, non la sua lacerazione.

  3. Creare ambiances emotivamente sani

    • Gioia, gratitudine e benedizione non sono casuali: creano fiducia e liberano l'intelligenza collettiva.

  4. Scegliere la nonviolenza evangelica

    • «Rifiutate gli atteggiamenti di guerra culturale, preferite la forza disarmata della verità» (Benedetto XVI) e della carità (cfr 1 Cor 13).

  5. Diventare veri accompagnatori missionari

    • accompagnare, porre domande che fanno crescere le persone, aiutare le persone a prosperare invece di usarle.


5. Le insidie che dissonano (e come evitarle)

  • Moralismo: quando la norma sostituisce l'incontro. → Rimedio: iniziare dalle persone vere, dalle loro storie e dall'ascolto.

  • Attivismo identitario: quando gli interessi travolgono la carità. → Rimedio: tornare alle Beatitudini come "costituzione" del discepolo.

  • Esaurimento spirituale: quando diamo senza ricevere da Dio. → Rimedio: scandire la nostra vita (periodo sabbatico, preghiera, accompagnamento), accettare i nostri limiti.

  • Manipolazione: quando confondo la missione con il controllo. → Rimedio: delegare, dare fiducia, formare per trasmettere equipaggiamento.


6. Cassetta degli attrezzi


A. Mini-esame di coscienza quotidiano del leader risonante

  1. Cosa ho ascoltato oggi (Parole, persone, realtà)?

  2. Quale segno di speranza ho seminato?

  3. Dove ho compiuto un atto concreto di compassione?

  4. Ho creato un clima emotivo positivo? (O ho diffuso stress, paura, rabbia?)

  5. Cosa mi invita lo Spirito a correggere domani?


B. Checklist rapida

  • Ispiro (visione chiara, pertinente e contagiosa).

  • Creo speranza (le persone se ne vanno sentendosi piene di energia).

  • Mi connetto (percepisco ciò che gli altri stanno vivendo e pensando).

  • Mostro compassione (e la dimostro attraverso le azioni).

  • Rimango allineato (i miei valori, le mie preghiere e le mie decisioni sono allineate).


C. La regola del T.C.E.

  • Testa: Chiarisco la mia visione e le mie decisioni.

  • Cuore: Mi prendo cura delle persone e delle emozioni.

  • Viscere: Agisco e rendo tangibile la compassione.


In poche parole, essere un leader risonante è

  • Ispira invece di imporre.

  • Crea speranza invece di alimentare la paura.

  • Mostra compassione invece di giudicare da lontano.

  • Ascolta profondamente invece di parlare per primo.

  • Servi invece di dominare.


Il mondo non si aspetta che i cristiani facciano più rumore, ma che facciano più bene. Prendiamo la strada di Emmaus e, per la Sua grazia, diventiamo leader in sintonia con il Vangelo.

« La vostra amabilità sia nota a tutti. Il Signore è vicino! » (Filippesi 4,5)

 
 
 

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